Una attivazione molto attesa e non solo……
L’attivazione di Domenica 18 ottobre 2015 del museo Canonica a Villa Borghese in Roma non è solo un’attività ma è risultata essere una piacevole scoperta di un sito spesso dimenticato.
E’ doveroso fare una premessa: gli alpini di Roma che fanno parte dell’Associazione Nazionale Alpini a Roma non hanno, come è logico, molti luoghi simbolo ma questo, sebbene non sia stato teatro di imprese memorabili del corpo degli alpini, ha una sua importanza particolare. Due monumenti in bronzo collocati all’esterno della Fortezzuola diventata un museo, appunto il museo Canonica dal nome dello scultore a cui fu affidato il compito di restaurarla, rappresentano uno l’alpino e l’altro il mulo Scudela insignito della medaglia d’oro al valore militare unica onorificenza riconosciuta ad un animale. Forse è riduttivo chiamarlo “animale” come verrà spiegato dal discorso pronunciato per l’occasione dal Capogruppo romano dell’Associazione Alpini.
Il mio amico e radioamatore Alessandro Golfi erano anni che provava a chiedere la autorizzazione ad istallare una stazione radio presso il museo in occasione della celebrazione che si tiene ogni anno nei pressi del museo, ma per una serie di intoppi burocratici, questa non arrivava. Quest’anno, con una piacevole sorpresa, la direzione del museo nella persona della dottoressa Carla Scicchitano ha concesso uno spazio all’interno del giardino ove svolgere l’attivazione radioamatoriale e fornendo altresì anche l’energia elettrica per tutta la Cerimonia con l’elettrificazione dell’amplificazione per il Coro, la Banda Militare di Borbona e la celebrazione cantata della S. Messa.
E’ quindi comprensibile la gioia di Alessandro quando mi ha telefonato per annunciarmi questa notizia. Alex si è dato subito da fare con un sopralluogo il giovedì 15 ottobre quando ha accompagnato l’artigiano che andava per uno studio di restauro del Dittafono fatto installare nel 1925 dalla Società Marconi fra il piano T ed il primo piano, analogo alla strumentazione installata sulle navi di qualche tempo fa fra la plancia e la sala-motori. Alex poi venerdì 16 ottobre in compagnia del fido amico Paolo Pellegrini, novello SWL, segretario dell’Associazione Lagunari di Roma, procedevano all’installazione dell’antenna dopo aver superato alcune difficoltà logistiche dovute alla collocazione nel giardino all’Italiana. Sabato mattina poi sotto un diluvio d’acqua Alessandro effettuava la verifica del funzionamento delle apparecchiature installate e trasmetteva come stazione QRP, utilizzando il proprio nominativo IZ0JSD, con lo Yaesu FT817ND, accordatore MFJ da palo, alimentatore Nissei e PC portatile HP-G61 con chiavetta Alice_mobile. Domenica sostituiva l’817 con l’897 per attivare il nominativo di sezione IQ0FR/0 – evento GRA 080.
La cerimonia della domenica seppure semplice come sono le cerimonie degli alpini comprendeva la deposizione di corone al monumento dell’alpino e del mulo e una messa con un altare da campo.
La nostra parte come “graini” è consistita nella attivazione della stazione previa autorizzazione che ci è stata rilasciata dal GRA per il diploma. A proposito di questa attivazione dobbiamo dire che i risultati non sono stati all’altezza degli sforzi fatti per rendere operativa la stazione radio. Sia la location della stazione all’interno della fortezza e la concomitanza con due eventi importanti: il contest dei radioamatori tedeschi, molto seguito, e lo JOTA per l’annuale manifestazione degli scout radioamatori non ci hanno consentito di mettere a paniere molti QSO.
Riporto di seguito alcuni significativi passi del discorso pronunciato per l’occasione da Alessandro Federici citato in precedenza:
siamo qui convenuti per ricordare il 143° anniversario di fondazione delle Truppe Alpine, nate con Regio Decreto del 15 ottobre 1872, firmato da Vittorio Emanuele II su progetto del Capitano Giuseppe Perrucchetti, con cui venne istituito il Corpo degli Alpini per preparare truppe destinate alla difesa dei confini montani>
e ricordando il posto dove si svolge la cerimonia Federici dice:
dal 1957 alla statua è stata accostata quella dell’alpino, dello stesso scultore, che effettuò il bozzetto nel 1950, donando la fusione al Comune di Roma successivamente. Il monumento venne inaugurato alla presenza di tutti i gruppi della Sezione, erano presenti inoltre il Sindaco di Roma, il Sen. Umberto Tupini, il Cardinale Celso Costantini, il Gen. Antonio Gualano, la Medaglia d’Oro al valor militare Don Brevi, e la presenza del labaro Nazionale dell’A.N.A.
prosegue Federici ricordando brevemente quella che è la figura e lo spirito dell’alpino:
ma siamo qui anche per ricordare i caduti, deponendo una corona ai piedi del monumento. Un semplice gesto, consueto nelle nostre cerimonie, ma ricco di significati. Un gesto, con il quale ricordiamo il sacrificio di tanti ragazzi, che hanno fatto “zaino a terra” per consegnarci quei valori, che ci siamo fissati di difendere e di trasmettere alle generazioni future. Ricordare i sacrifici, le sofferenze, le vite distrutte dalla guerra, deve e può essere per tutti stimolo e monito di pace.
E in questo siamo aiutati anche dalle testimonianze dei nostri reduci. Uno di loro, Gian Maria Bonaldi (combattente in Adamello) così ammonisce:
“… i morti è meglio che non vedano quel che son capaci di fare i vivi e la strada storta che sta prendendo il mondo,
… è meglio che non si accorgano nemmeno che noi siamo diventati così poveri e tanto miseri che non siamo capaci di volerci bene …… no, è meglio che i morti stiano nella neve e nel ghiaccio e che non sappiano di noi, altrimenti potrebbero pensare di essere morti invano ed allora si sentirebbero ancora più soli… “.
Penso che questo debba essere lo spirito delle nostre attivazioni: fare in modo che quelli che ci collegano, anche attraverso la QSL , non dimentichino i sacrifici di tanti ragazzi che nel fiore degli anni sono stati strappati alle famiglie per andare a soffrire sulle montagne, nei mari, sui campi di battaglia.
Scritto a quattro mani da:
Giulio Paris, IZ0FVD, Alessandro Golfi, IZ0JSD
GRA/ARI_Frascati